La SOC. VAL DI LEI è impegnata nel ripristino della legalità nella Valle del Reno di Lei, proprietà collettiva o dominio collettivo o comunione familiare montana consistente di alpi e pascoli.
La SOC. VAL DI LEI coglie l'occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno 2023 per invitare il sig. Mattarella, facente funzioni di Presidente della Repubblica, la sig.ra Meloni, Presidente del Consiglio ed il sig. Fontana, Presidente della Regione Lombardia a farsi parti attive per tutelare i diritti dei terzi, di cui al Decreto Gronchi del 21 dicembre 1955, n. 9033 firmato a Sondrio, e per corrispondere i risarcimenti monetari dei danni causati dalla Repubblica italiana stessa unitamente alla Confederazione elvetica e dalle altre PP.AA. coinvolte nell'affaire della costruzione della diga, con il noto accordo contra legem italo-svizzero (stranamente in lingua francese), all'economia agricola degli antichi originari dei luoghi di Cercino, Dubino e Nuova Olonio, che sono stati stimati in € 2,4 miliardi dal 15.8.1952 al 31.12.2022, salvo l'adeguamento automatico o 'clausola di salvaguardia' per il deprezzamento della moneta dal 1.1.2023.
La SOC. VAL DI LEI inoltre resta sempre in attesa di una gradita lettera di scuse da parte delle PP.AA. e da parte delle massime cariche dello Stato, per quanto perpetrato nella Valle, dagli anni '50 ad oggi, dall'affarismo in politica, che ha visto coinvolte personalità di spicco della Repubblica stessa, gettando un'ombra inquietudine sul modus operandi della politica dell'epoca fino ai giorni nostri.
La SOC. VAL DI LEI invita i Loro Signori a comunicare al Presidente della Confederazione elvetica le questioni che minano il pacifico godimento della proprietà privata delle alpi e pascoli nella Valle del Reno di Lei, ci riferiamo in particolare alle molestie ad essa arrecate dal nuovo tracciato dei confini, che sembrerebbero dividere inspiegabilmente il dominio collettivo tra due Stati, che non hanno nemmeno la reciprocità per quanto concerne il diritto di proprietà sui beni immobili e per partecipare al risarcimento dei danni unitamente alla Repubblica italiana procurati dall'accordo italo-svizzero e riconoscere che la proprietà della diga e quant'altro costruito sulla superficie e nel sottosuolo della Valle appartiene alla SOC. VAL DI LEI, fatta salva la demolizione entro sei mesi.
E' gradita anche dal sig. Presidente della Confederazione elvetica, del Cantone dei Grigioni e delle altre PP.AA. svizzere - coinvoilte nell'affaire della costruzione della diga - una lettera di scuse scritta in lingua italiana, di modo che tutti gli interessati dei luoghi di Cercino, Dubino e Nuova Olonio possano intenderla.
La SOC. VAL DI LEI infine invita i Loro Signori italiani e svizzeri a comunicare alla società privata svizzera KHR di Thusis di volere cessare sia le molestie sulle terre sia l'utilizzo abusivo delle acque del Reno di Lei e di volere risarcire i danni del passato indicati nell'inventario al 1.1.2023 che ammontano complessivamente ad € 320.006.000, dal 1.1.62 al 31.12.2022, salvo l'adeguamento automatico o 'clausola di salvaguardia' per il deprezzamento della moneta dal 1.1.2023, e di corrispondere regolarmente, ai legittimi proprietari delle alpi e pascoli riuniti nella SOC. VAL DI LEI, i canoni per l'utilizzo della diga, delle acque del torrente e per l'occupazione dei pascoli ad opera dell'invaso, a decorrere dal 1.1.2023.
La SOC. VAL DI LEI infine invita la Commissione dell'Unione europea a stornare dal fondo P.N.R.R. per la politica Next Generation UE, la somma di € 1.584,8 miliardi per ripianare i debiti pregressi degli Stati europei che hanno profittato della verosimile sottrazione dell'oro dalla Valle e del prestito d'uso dal 1952 al 2022, onde evitare il fallimento dei bilanci della banche centrali e degli Stati medesimi coinvolti nel raggiro e per non gravare le generazioni future di ulteriori oneri dovuti alla politica di recupero e resilienza.
Per il medesimo motivo, di non gravare le generazioni future di costi che competono ai padri, invitiamo il sig. Biden quale personalita' di spicco del Patto Atlantico a promuovere un fondo vincolato alimentato dai contributi alla NATO di Turchia, Svezia e Ucraina per risarcire gli originari della Valle di Lei dei danni procurati dalla sottrazione dell'oro nel suo sottosuolo in relazione ai debiti del Piano Marshall. Inoltre, si auspica da parte nostra una Sua intercessione con lo Stato di Israele, per il trasferimento in proprieta' alla SOC. VAL DI LEI delle terre verosimilmente acquistate e pagate con l'oro della Valle dai Sionisti in medio-oriente, circa 8 milioni di ettari in Palestina, sempre che non vogliano restituire l'oro.
Da parte sua la SOC. VAL DI LEI s'impegna ad investire parte della somma ricevuta ad estinzione del debito, nelle grandi imprese europee, quali Airbus, EDF, Finmeccanica, E.On, Enel, Eni, Deutsche Bank, Unicredit, Banca IntesaSanpaolo, Caixa Bank, Société Générale, Bnp Paribas, ecc., per l'assunzione di giovani con remunerazione oraria lorda minima di € 35/ora.
Per evidenti ragioni di Giustizia la SOC. VAL DI LEI invita il Procuratore Capo EU in Lussemburgo ad indagare sui fatti riportati, dato che è verosimile che n. 10.000 tonnellate d'oro in lingotti, approdate nelle riserve auree delle Banche centrali da Fort Knox, probabilmente sottratto ai proprietari indivisi della Valle di Lei dal 1952 al 1962, sia servito da garanzia per i pagamenti dovuti dagli Stati europei in ragione degli aiuti ricevuti con il Piano Marshall e per stabilire quante terre verosimilmente lo Stato di Israele ha acquisito con l'oro della Valle.
SOC. VAL DI LEI
Il Presidente